MAURO OLIVOTTO, ALIAS LAMPO.
ARTISTA E ARTIGIANO, GEPPETTO E SOGNATORE.

Mauro Olivotto, in Arte Lampo, ama lavorare il cirmolo, un legno profumato e pregiato che incarna la sua personalità: dolomitico, resistente, raro e generoso. Il cirmolo è la Memoria della sua Terra natia, San Vito di Cadore, delle sue amate montagne, Pelmo e Antelao, del torrente Boite, dove da bambino giocava a marinaio varando le sue piccole navi costruite con legno di recupero, è il ricordo degli spazi aperti e l’aria frizzante delle Dolomiti. Pur essendo profondamente legato alla sua terra, Mauro ha una mentalità aperta e visionaria; ha girato il mondo con quello spirito di chi si meraviglia delle bellezze naturali, della diversità dei linguaggi e dei costumi dei diversi Paesi Europei prima e Sudamericani poi.

Dopo varie esperienze lavorative, che lo portarono ad aprire una Bottega specializzata nella rivisitazione in Stile di Case e Palazzi storici, Mauro Lampo decide di esprimere la propria creatività lavorando solo sulle sue idee diventando artigiano e artista capace di dare forma e anima alle sue creazioni. Nascono così opere uniche che lo distinguono per la perizia e l’originalità. Il suo legame con Venezia, che conobbe frequentando per alcuni anni la Facoltà di architettura, è sempre stato molto stretto, immortalato nella recente grande opera lignea “Capriccio”, un bassorilievo in Cirmolo che in una sorta di “stravedamento” fotografico unisce due grandi Icone, il Monte Pelmo e il Ponte di Rialto tratto da una famosa Opera del Canaletto, a testimoniare la vicinanza e il legame storico che unisce la laguna Veneta al suo entroterra.

Amo Venezia e il legame che esiste fra la nostra terra e la città lagunare che è fondata sul legno dei nostri boschi e che diede ospitalità e fama ai nostri artisti come Tiziano Vecellio, Andrea Brustolon, Sebastiano Ricci e Valentino Besarel. Amo altresì la natura e le mie montagne che scalo fin da ragazzo, m’insegnano molto, dalla loro cima tutto appare più piccolo, vicino. Stiamo violentando l’ambiente in cui viviamo, non lo stiamo rispettando. Dobbiamo riappropriarci del dialogo con la Natura che ci ospita. Il cirmolo che adopero rievoca questo legame atavico, emana il profumo delle Dolomiti, è un legno pregiato, bello da lavorare e ha proprietà benefiche sull’uomo, non prende parassiti ed è sempre stato il legno dell’Arte Sacra.

Lampo ha scelto di vivere a Castellavazzo, una piccola e graziosa frazione di Longarone ai piedi dello sperone roccioso che nel passato fu un fortilizio Romano che controllava il passaggio e il traffico proveniente dalla pianura veneta verso le dolomiti e il nord. Ciò che colpisce subito del piccolo borgo sono le case di pietra. Infatti, la frazione è conosciuta per la pietra che è stata cavata e lavorata nel corso dei secoli dai locali Scalpellini. Mauro ama lavorare il legno ma non disdegna la Pietra, il Ferro, il Vetro, il Cuoio e qualunque altro materiale.

Assistito e ispirato da sua moglie Manuela, fine orafa, ritrattista e capace di creare pregevoli oggetti artistici, è balzato alla cronaca nazionale e internazionale per due progetti: uno legato al mondo fantastico di pinocchio e l’altro ispirato al popolo dei Giauli, i progenitori delle popolazioni dolomitiche.

Quando ci si avvicina alla sua “Bottega Veneta delle Arti” sita nella piazza del paese, sulla destra idrografica del Fiume Piave che da secoli è stata la via di comunicazione che univa le Dolomiti a Venezia, il visitatore trova nel centro del piccolo borgo un gigante di legno, segno d’innata creatività. Superata la soglia della bottega-laboratorio, si entra in un mondo fantastico, dove pare che mastro Geppetto stia ancora lavorando a tanti pinocchi. I Giauli, creature metà uomo e metà albero, lo accolgono in mezzo a maschere lignee, Soli e Lune, animali e oggetti dall’aspetto fiabesco. Inaspettatamente si apre al volo Icaro, un gufo reale che spiccando il volo da sopra un armadio si posa sulla spalla di Mauro.

Alzando lo sguardo, penzolanti dalle travi, oltre a vari balocchi e opere di legno, si scorgono alcuni pinocchi rimasti delle migliaia costruiti in decine d’anni. Per Mauro Pinocchio è una figura nella quale in parte si riconosce, rappresenta la Purezza, “Pinocchio è un Albero e gli Alberi non dicono le bugie. “Queste sue opere hanno riscosso un grande successo e sono arrivate in tante località del mondo. Con un progetto “Pinocchio all’Opera” di Sinapsi Group, è stata creata una mostra permanente a Collodi, Firenze e Parma e vari eventi collegati.

Non vi stupirete quando Lampo rivela: “Con i miei libri racconto la storia dei Giauli che già da 200 milioni di anni popolano le Dolomiti per far comprendere ai bambini la bellezza delle montagne e della natura che ora stiamo deturpando”. Le sue creature saranno prossimamente gli attori di un film. Del suo lavoro si sono interessate stampa e televisioni nazionali ed estere.

Uscendo dal suo laboratorio ci si sente ancora avvolti e arricchiti di conoscenze e stimoli che la naturale empatia di Mauro ci ha trasmesso e  portato a scoprire non solo i suoi mondi fantastici, ma anche la sua concreta capacità, di sensibile e raffinato artista e artigiano, nel fare e creare, perché: “L’artigiano non dorme mai, non emigra, ama il territorio e il suo Paese. Ama il suo mestiere e soprattutto trasmetterlo ai giovani.”

Edoardo Comiotto.

Mauro Lampo
Piazza della Fontana, 26 – Castellavazzo – Longarone (BL)
tel. 331 7774692 | 340 9503801

maurolampo@libero.it

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