In un piccolo laboratorio a Sois, alle porte di Belluno, Moreno De Biasi ha dato vita ad Artwood, intagli e sculture su legno. De Biasi, che è anche insegnante della scuola del legno a Gresal di Sedico, ha sempre coltivato una spiccata passione per i lavori artistici con il legno (ma si è cimentato anche nella lavorazione di altri materiali: persino il cioccolato). La sua realtà, Artwood, è attiva ormai dal 2004.
“Sono sempre stato appassionato del legno. Mio nonno era falegname – racconta – ed è morto quando ero ancora piccolo, ma mi ha trasmesso ugualmente la passione per questo mestiere. Questa passione mi ha portato a frequentare la scuola del legno e, successivamente, a divenirne uno degli insegnanti, dal 2010. Cosa mi ha fatto innamorare di questo lavoro? Il profumo del legno, in particolare quello del cirmolo. Un tempo ogni paesino aveva la sua falegnameria ed entrando mi innamoravo sempre del profumo del legno”.
Qual è stato il suo percorso?
“Dopo aver frequentato la scuola del legno, ho lavorato in una ditta artigianale, poi mi sono spostato in una realtà più strutturata diventandone responsabile, assieme ad un altro collega. Ma già allora, a tempo perso, mi dedicavo anche alla parte artistica della lavorazione del legno. E ben presto l’ho trasformata in un lavoro”.
De Biasi non ha mai smesso di cimentarsi in nuove creazioni e di innovare il suo metodo di lavoro.
“Grazie al fatto che un cliente, una volta, mi chiese di realizzare un lavoro particolare, scelsi di acquistare un laser, per applicare la mia creatività anche ad un lavoro che coinvolge una parte tecnologica. È possibile esprimere la propria vena artistica anche con una macchina. Certo, la tecnologia non potrà mai sostituire il calore dei lavori manuali. Ma si tratta di due aspetti ugualmente interessanti di questo lavoro. Spesso il cliente arriva con pochi schizzi, quelli che bastano per dare il via alla nostra creatività. Io mi definisco così, infatti: un artigiano esecutore di idee”.
C’è un’opera alla quale è particolarmente legato?
“Sì, si chiama Tempo di famiglia. Si tratta di un orologio le cui lancette, in legno, sono i componenti di una famiglia, mentre il quadrante è la sezione di un tronco. Il significato dell’opera è secondo me molto profondo: tutti corriamo quotidianamente dietro alle nostre attività, ma sono rari i momenti in cui ci fermiamo e ci ritroviamo tutti insieme. In questi anni ho dovuto sacrificare molto tempo che avrei dovuto dedicare alla mia famiglia: la ringrazio per il supporto che mi ha dato. Quest’opera non sarà, probabilmente, la più bella che ho creato, ma è sicuramente quella che sento di più”.
Moreno De Biasi ha realizzato centinaia di opere. Tra queste, anche un intero parco didattico per un ristorante della zona, scolpendo gli animali che sono stati installati in questo grande giardino. Un’altra volta, ha intagliato la trave di un soffitto lavorandola direttamente a casa del cliente. “Esperienze uniche – assicura – che più particolari di così non potrebbero essere”. Negli anni, è riuscito ad arricchire la sua agenda di contatti facendosi conoscere per le sue realizzazioni artistiche sempre più apprezzate per originalità e ricercatezza.
Per far sì che quest’arte non venga dispersa, Moreno De Biasi tramanda le sue conoscenze agli studenti che frequentano i corsi al Centro consorzi di Sedico.
“Negli ultimi anni collaboro con la scuola del legno e tengo anche dei corsi serali per hobbisti, sia di falegnameria che di intaglio. Un altro corso che stiamo portando avanti con soddisfazione è quello dedicato al turismo esperienziale, con il coinvolgimento dei bed and breakfast della provincia: i turisti, ospiti presso un b&b, possono così dedicare qualche ora della loro vacanza a visitare gli atelier e scoprire qualche segreto della lavorazione artigianale del legno. Quando mi è stato chiesto di insegnare alla scuola del legno, all’inizio ero titubante perché avevo l’impressione che i ragazzi al giorno d’oggi fossero meno vogliosi di imparare. Invece, sono stato totalmente smentito. Ai corsi serali, poi, partecipano anche tante donne e vedo che si appassionano veramente di quest’attività”.
Come fare per trasmettere questa cultura del lavoro del legno?
“Il senso di questi corsi e di questa attività è proprio far sì che si possa riscoprire la conoscenza del lavoro del legno. È una pratica piacevole ma richiede tempo e impegno. E, soprattutto, il valore di questo lavoro giustifica dei prezzi solitamente piuttosto alti. Facendo capire la cultura che ci sta dietro, però, la speranza è che questa tradizione venga riscoperta e valorizzata. Oltre che investire nella conoscenza, bisogna poi rivolgersi a nicchie di mercato che a volte non è facile raggiungere. Provenendo noi da una realtà in cui la lavorazione del legno era conosciuta, paradossalmente questa cultura è andata persa, forse perché è stata spesso data per scontata. Solo nella parte alta della provincia si è mantenuta. Ecco dunque l’importanza della scuola del legno per tramandare e riscoprire questa tradizione. Sono numerose le ditte che richiedono i nostri studenti. Insomma, la domanda non manca”.




Art Wood
Via Sois, 365 Belluno
tel. 339 7069650
